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(Miniere di Gallura)
Miniera di Monte S'Abbagana

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La miniera di Monte S'Abbagana si trova al km 15 lungo la strada S.S. 389 che collega Monti ad Alà dei Sardi; di tale poco nota miniera restano pochi scavi e la galleria ubicati lungo la strada, oltre ai ruderi delle tramogge ed ai basamenti degli impianti. Il sito nacque come cava di pietrisco, ma vista la notevole manifestazione di molibdenite all'interno delle masse granitiche, venne concesso un permesso di ricerca per accertarne le potenzialità. Nonostante la ricerca mineraria non sia antichissima, tale sito risulta poco noto nel territorio e soltanto qualcuno ad Alà dei Sardi lo ricorda come "sa miniera".

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La Storia

Il primo permesso di ricerca per molibdeno venne concesso al Sig. Carlo Mazzacurati nel 1957; risulta però che tra il 1957 e il 1963 la Società per Azioni Monte Bianco Sarda di Sassari fosse detentrice del permesso di ricerca "Monte S'Abbagana" per minerali di molibdeno, ferro, pirite, rame e wolframio per una superficie di 824 ettari. In questi anni si ricercò la mineralizzazione in superficie con buoni risultati, ma ulteriori ricerche misero in luce l'inconsistenza del giacimento e determinarono quindi l'abbandono dei lavori.

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In tempi recenti, un permesso di ricerca per feldspato e caolino fu rilasciato nell'area con il nome "Monte de S'Abbagana".

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La Geologia e la Mineralizzazione

L'area in esame è caratterizzata da formazioni di tipo granitico, oltre a minuscoli lembi di rocce metamorfiche (gneiss, migmatiti) che hanno resistito all'erosione.

Nell'area dove sono presenti i 2 scavi principali si riscontra una differenziazione dei graniti: una fascia di granito a grana grossa di colore rosa-grigio e una fascia di granito microgranulare di colore rosa, entrambe interessate dalla mineralizzazione.

La mineralizzazione a molibdenite è data da spalmature, nidi e mosche che disseminano tutte le tipologie granitiche superficiali, e una campagna di sondaggi mirata a valutarne le potenzialità diede come risultato un tenore medio del 0,51% in molibdeno; tale tenore, piuttosto elevato, riguardava la sola fascia superficiale del sito, onde per cui i lavori vennero presto abbandonati.

Molto interessante il fatto che all'interno della galleria di ricerca, ma anche nel piazzale, i livelli di radioattività misurati negli anni '60 con il contatore Geiger fossero abbastanza elevati, per la presenza di mineralizzazioni uranifere.

La genesi della manifestazione è da attribuire a convogli mineralizzanti in ascensum in buona parte gassosi. E' anche probabile che la maggiore presenza del minerale nella fascia superiore superficiale vada ricondotta alla presenza di una copertura metamorfica che intrappolò i gas mineralizzanti, ma che successivamente fu erosa.

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Usi del Molibdeno

Il molibdeno viene impiegato principalmente nell'industria dell'acciaio (inossidabile, ad alta resistenza ecc.), delle leghe e delle superleghe (industria aerospaziale); per le sue proprietà il molibdeno è difficilmente sostituibile da altri metalli, anche se suoi potenziali sostituti sono: Cromo, Vanadio, Niobio e Boro per gli acciai; wolframio negli acciai per utensili; Carbonio, Wolframio e Tantalio nei refrattari dei forni elettrici ad alta temperatura.

I Minerali di Monte S'Abbagana

Manganese, Molibdenite, Ossidi di Ferro, Muscovite, Ortoclasio, Quarzo, Uranio.


Bibliografia

Archivio EMSA-Progemisa.

Rivista del servizio minerario: anno 1957-59.

CABOI R., CONDRO' A., MASSOLI-NOVELLI R. "La mineralizzazione a molibdenite di M.te S'Abbagana (Monti - Sardegna Nord-Orientale)" - Rendiconti del Seminario della Facoltà di Scienze Università di Cagliari, 1970.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, Guida ai tesori nascosti" Edizioni Coedisar - Cagliari, 1994.

Carta Geologica 1:100.000, Foglio n. 181, Tempio Pausania.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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