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(Miniere di Sardegna centrale)
Miniera di Perlite di Monte Sparau (Morgongiori)

Miniera di
Sardegna centrale

  1. Fluminimaggiore
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  3. Sardegna centrale
  4. Monte Narba (San Vito-Muravera)
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  6. Nurra (Alghero) e Planargia
  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura

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Il Monte Arci è un complesso rilievo vulcanico di età Plio-Pleistocenica formato da rocce riolitiche (le più antiche), andesitiche, trachitiche e rocce basaltiche (le più recenti) originatesi circa 4 milioni di anni fa. Il Monte Arci era conosciuto fin dal Neolitico, per i suoi giacimenti di ossidiana, la quale veniva utilizzata e commercializzata con gli altri popoli del Mediterraneo; nell'area di Monte Sparau (lato ovest del Monte Arci) affiora un giacimento di perlite, tutt'oggi in fase di coltivazione. La perlite è un prodotto di alterazione (devetrificazione, idratazione) di rocce vulcaniche vetrose a composizione riolitica, con una elevata percentuale in silice (rioliti con 75 -77% SiO2) macroscopicamente riconoscibile da strutture concentriche ("struttura cipollare") o granulari ("perle" o "fiocchi di neve") e dalla lucentezza perlaceo-resinosa.

I depositi di perlite sono associati a duomi riolitici, nei quali il raffreddamento rapido della porzione più esterna di questi magmi altamente viscosi produce un "guscio" esterno vetroso (ossidiana) che, per interazione con acqua, può diventare perlitico.

A seconda del contenuto d'acqua dei materiali vetrosi, si distinguono:

- Ossidiane ( percentuale di H2O sotto l'1% - acqua magmatica);

- Perliti (2 - 5% di H2O - acque meteoriche);

- Pitchstone (5 - 10% di H2O).

L'elevato contenuto in acqua è alla base di alcune delle principali proprietà fisiche della perlite: infatti se riscaldata fino ad una temperatura di fusione (da 720 fino a 1280°C), l'acqua vaporizza, creando una pressione sulle pareti delle "perle", che si espandono, formando una struttura perlitica "cellulare" costituita da granuli.

Il volume della roccia originale può avere un incremento da 10 a 40 volte, mentre la densità passa da circa 1160 Kg/m3 a 25 - 175 kg/m3 (diminuzione della densità).

Gran parte dei materiali perlitici sono utilizzati industrialmente nella forma espansa: oltre al basso peso specifico, le altre principali proprietà fisiche sono:

- bassa conducibilità termica;

- alta resistenza alla fiamma e al calore;

- inerzia chimica;

- alta capacità di assorbimento del suono;

- capacità di assorbimento dell'acqua.

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Il sito estrattivo di Monte Sparau è ubicato nella falda occidentale del Monte Arci,in territorio di Morgongiori, ed è facilmente raggiungibile, percorrendo la strada statale n° 131 che da Cagliari conduce ad Oristano ed imboccando al km 70,400 sul lato destro la strada di penetrazione agraria che conduce al sito.

Nel 1982 il sito estrattivo era di proprietà della Soc. Perlite Spa, la quale realizzò anche un impianto di macinazione in località Torregrande (Oristano).

Ora la concessione è di proprietà della Ditta Sarda Perliti s.r.l. che si dedica all'estrazione del materiale perlitico.

Il materiale viene asportato meccanicamente dalla roccia in posto e, attraverso mezzi meccanici, trasportato alla bocca del frantoio primario, in cui avviene la prima riduzione di dimensione.

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Il processo di trattamento del grezzo è suddiviso in due sezioni dell'impianto, alle quali competono le seguenti operazioni:

Prima Sezione di Trattamento:

Frantumazione primaria e secondaria del materiale: il minerale raccolto dal fronte di scavo, è trasportato tramite pala meccanica e nastri trasportatori verso il frantoio primario. Successivamente viene sottoposto ad ulteriore riduzione della pezzatura nella sezione di frantumazione secondaria fino alla granulometria una decina di millimetri.

Essiccazione del materiale: il minerale viene collocato all'interno di forni essiccatori rotanti (che raggiungono una tempertatura di circa 400° C) allo scopo di eliminarne l'umidità presente.

Seconda sezione di Trattamento

Vagliatura materiale: all'uscita dall'impianto di essiccazione, il minerale trasportato alla sezione di vagliatura, in cui vengono separate le diverse frazioni a granulometria desiderata. Il materiale a questo punto viene stokato nel piazzale del sito estrattivo.



I minerali di Monte Arci

Cordierite, Ossidiana, Topazio, Tridimite, Quarzo.


Bibliografia

Relazione sul Servizio Minerario: anno 1982-83-84-85.

GINESU SERGIO "Sardegna, aspetti del paesaggio fisico di un microcontinente" - Ed. Poddighe Sassari, 1999.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Ed. COEDISAR, Cagliari, 1994.

Carta Tecnica Regionale 1:10000, foglio n° 539 sezione 050.

Carta IGM 1:25000 nel Foglio 217, quadrante II, Mogoro, 1962.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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