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(Miniere di Sulcis)
Miniera di Cortoghiana Vecchia e Nuova

Miniera di
Sulcis

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Cortoghiana è una frazione del comune di Carbonia, sita nei pressi della SS 126. Nei suoi dintorni sono presenti tante piccole frazioni tra cui Cuccuru Suergiu, Medau Brau, Medau Desogus, Terra Segada, S'omu beccia, Genna Gonnesa e Flumentepido. In questo territorio furono coltivati a partire dalla fine dell'800 importanti giacimenti lignitiferi con le miniere di Cortoghiana Vecchia e Nuova.

Cortoghiana Vecchia

Nel lontano 1861 la zona Corti Ogianu (italianizzato Corti Ogiana o Corti Oghiana) era interessata da permessi di ricerca per combustibili fossili. Furono realizzate trincee e gallerie.

La prima concessione fu rilasciata il 31 luglio 1892 alla Ditta Birocchi Filippo.

Nel 1896 la miniera venne ceduta ad Anselmo Roux, un famoso tecnico che rese grande la miniera di Bacu Abis.

Nella prima decade del '900 la miniera risultava quasi inattiva, ma nel 1914 vennero realizzate nuove gallerie per coltivare il livello Derna e si avanzò con la galleria Dolmetta.

Nel 1919 venne scavato un nuovo pozzo profondo 20 metri ad est di Pozzo Roth.

Nel 1923 venne realizzato un nuovo castello e una sala compressori e venne approfondito il pozzo principale fino ai 52 metri.

La miniera di cortoghiana passò alla Soc. Anonima Bacu Abis con decreto del 25 maggio del 1929. La società si dedicò ad approfondire ulteriormente il pozzo ed a rivestirlo in muratura. Vennero effettuati lavori anche nel Pozzo Castoldi. Dal '30 al '33 la miniera risultava invece inattiva.

Il 12 luglio del 1934 la concessione passò alla Soc. An. Carbonifera Sarda.

La Società si dedicò a lavori di preparazione e di ricerca mediante sondaggi. I lavori di coltivazione si concentrarono a monte del pozzo di estrazione. Nel 1940 era in esaurimento la parte di giacimento presso la vecchia discenderia detta la Mattana. Venne coltivata anche la discenderia n.1 e i livelli 1 e 9; nel 1945 i lavori di coltivazione si estesero anche ai livelli 2, 3 e 4.

La miniera era servita da 2 pozzi: Pozzo Cortoghiana e Pozzo Est.

Mentre il Pozzo Cortoghiana nel 1943 aveva perso di importanza a causa dell'esaurimento del giacimento, il Pozzo Est era attivo nella coltivazione dei livelli -20, -115 e -200.

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Nel 1951 vennero realizzati grandi lavori per collegare la miniera di Cortoghiana con quella di Bacu Abis. Successivamente le miniere di Cortoghiana Nuova (Flumentepido), Bacu Abis e Cortoghiana Vecchia saranno messe in comunicazione mediante il livello XIV°.

Nel 1954 la miniera risultava inattiva a causa dell'esaurimento del giacimento e i pozzi furono riempiti con materiale sterile fino all'imbocco. Nel 1954 l'occupazione era ancora di 36 unità.

Nel 1958 la produzione venne fermata nonostante l'esito favorevole dei sondaggi. Vennero smantellate le infrastrutture minerarie comprese le pompe, che causarono l'allagamento delle gallerie. Il castelletto metallico n.2 della miniera, costruito nel 1941 dalla GHH viene rimontato nella miniera di Nuraxi Figus.

Il 13 giugno del 1969 è la data di rinuncia della concessione.

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Cortoghiana Nuova(Flumentepido)

Già dal 1879 l'area di Flumentepido fu oggetto di ricerche per lignite.

Nel 1924 alla Soc. Bacu Abis venne accordato il permesso di ricerca "Is Fenus", denominato anche "Flumentepido II" o "Terra Niedda". 10 anni prima veniva rilasciato il permesso di ricerca Flumentepido II per piombo, zinco e combustibili fossili.

Dal 1935 al 1962 era vigente un permesso di ricerca per combustibili fossili accordato alla Soc. Carbonifera Sarda per un'area di 1600 ettari con il nome di Flumentepido. Parte del permesso di ricerca rilasciato nel 1935 per una superficie di 2306 ettari fu annesso alla concessione di Cortoghiana Nuova nel 1956.

Nel 1935 era vigente anche il permesso denominato "Santa Barbara" rilasciato sempre alla Soc. Min. Carbonifera Sarda per 8372 ettari. Parte di questa area fu sfruttata dalla miniera di Cortoghiana Nuova, mentre un'altra parte divenne la nuova area estrattiva della miniera di Nuraxi Figus.

I risultati dei sondaggi esplorativi nel permesso di ricerca "Santa Barbara" avevano messo in evidenza una formazione carbonifera (lignite) di potenza pari a 30-100 metri, comprendente circa 15-20 strati coltivabili. Le riserve accertate era quindi pari a 1,2 miliardi di tonnellate mercantile da estrarre ad una profondità compresa tra i 200 e gli 800 metri al di sotto del livello del mare.

Nel 1957 parte del permesso di "Santa Barbara" venne accordato come concessione della miniera di Seruci.

Il 22 maggio del 1956 viene accordato per 60 anni la concessione "Cortoghiana Nuova" alla Soc. Mineraria Carbonifera Sarda.

Nel 1965 la concessione per la miniera di Cortoghiana Nuova passa alla Soc. Enel con scadenza 21 maggio 2016. I lavori di approfondimento si concentrarono nel Pozzo Maiorchina.

Nel febbraio del 1977 viene affidato alla Carbosulcis Spa il compito di eseguire la manutenzione e riattivare le miniere di Cortoghiana Nuova e Seruci.

Il Giacimento e la Geologia

Nell'area di Cortoghiana si coltivava un corpo stratiforme massivo di lignite, con zolfo in tracce, con direzione4 NE-SO e pendenza 20° Sud-Ovest.

Il giacimento era ospitato all'interno delle rocce sedimentarie Eoceniche e in particolare tra marne e Arenarie a Tetto e calcari a Milioliti a letto.

Una faglia NO-SE separava il giacimento di Cortoghiana Vecchia da Cortoghiana Nuova.

Nell'area di Cortoghiana Nuova la formazione carbonifera terziaria era coperta da vulcaniti e interessata da un insieme di faglie a gradini. La successione geologica dal basso verso l'alto era composta da: calcari a miliolidi, strati di lignite, alternanze di arenarie, marne e calcari (Eocene), conglomerati, argille (Oligocene, Miocene) e vulcaniti a chiudere (lipariti, trachiti, commenditi e tufi).

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In particolare il "Miliolitico" è rappresentato da calcari, talora arenacei, organogeni (packstone, wackestone e grainstone), che verso l’alto contengono sottili livelli carboniosi. Sulla base dei dati sedimentari e dei contenuti paleontologici, si deduce che si trattasse di ambienti di deposizione di tipo lagunare costiero, a salinità elevata e di bacini lacustri e palustri (diffusi soprattutto nella parte alta) in condizioni di clima caldo arido.

Il Lignitifero coltivato dalle miniere del Bacino carbonifero del Sulcis viene invece attribuito all’Eocene inferiore (Ypresiano - Cuisiano).


Recentemente (2021) la Famiglia Cossu proprietaria di alcune strutture della miniera di Cortoghiana vorrebbe rendere fruibile l'ex direzione della miniera. Nell'opera di valorizzazione è già stato creato un interessante sito internet, linkabile qui sotto:

Visita il Sito sulla miniera di Cortoghiana (www.exminieracortoghiana.it)


Bibliografia

Archivio EMSA-Progemisa.

ISPRA CARTA GEOLOGICA D’ITALIA a 1:50.000 - CATALOGO DELLE FORMAZIONI.

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" - VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna", 1871.

Carta Geologica 1:50.000 Carbonia, Foglio 564.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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