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(Miniere di Salto di Gessa - Buggerru)
Miniera di Montecani

Miniera di
Salto di Gessa - Buggerru

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La Storia

Il primo permissionario fu il Signor Francesco Salvi che acquistò il permesso dal proprietario dei terreni. Nel biennio 1867-69 vennero estratti 52.429 quintali di calamina per un valore in lire pari a 461.881.

La miniera fu poi accordata nel 1888 per minerali di piombo e zinco all'Ing. Gustavo Cappa rappresentante della Società Vieille Montagne. Il titolo minerario copriva una superficie di oltre 366 ettari. Venivano coltivate le calamine (silicati e carbonati di zinco), le quali presentavano un giacitura che seguiva nettamente la stratificazione del calcare, restringendosi in profondità.

Nel 1920 anche le miniere di Masua e Acquaresi passarono alla Vieille Montagne, secondo un'unica gestione della quale era responsabile l'Ing. Cesare Vecelli. La laveria di Montecani venne smontata, per conferire il minerale da trattare in quella di Acquaresi.

Negli anni '40, in seguito al secondo conflitto mondiale, la miniera pervenne al gruppo AMMI.

Nel 1946 la concessione per minerali di zinco passò alla Sapez per la durata di 90 anni. In questo periodo si intensificarono i lavori nella massa Cambio con una produzione di grezzo di 8663 mc e nel giacimento Alfa.

Nel 1955 le miniere di Masua, Montecani e Acquaresi-Pubuxeddu risultavano collegate in sotterraneo. Si accedeva al sotteraneo di Montecani dalla Galleria Lanusei (Masua) e dalla Galleria Acquaresi(Pubuxeddu) fino al pozzo Monte Cani a quota 219 m. Tale pozzo intercettava ben 10 livelli sotterranei (dal livello zero al liv. 350), più le gallerie Lanusei e Acquaresi.

Nel 1968 le miniere di Masua, Enna Murtas-Acquaresi e Montecani passarono all'Ammi Sarda Spa. In questo periodo i lavori più importanti riguardarono il completamento della Galleria Ornella nella parte di Nebida e Monte Cani.

Alla fine degli anni '70 seguì la gestione da parte dell'EGAM, poi della Samim e infine dell'ENI.

Il villaggio Montecani che sorgeva nella sella fra Masua e Acquaresi, fu quasi totalmente raso al suolo per permettere l'allargamento della strada Masua - Buggerru.

Ormai di quello che era il villaggio della miniera rimangono oramai i ruderi della centrale elettrica e qualche altro edificio diroccato.

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I minerali di Montecani

Aragonite, Barite, Calcite, Emimorfite, Galena Argentifera, Idrozincite, Sfalerite.


Bibliografia

ASSOCIAZIONE MINATORI NEBIDA ONLUS "Quaderni Storici 3/4 Masua", Iglesias, 2020.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994.

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" 1871.

Carta Geologica 1:25.000 Capo Pecora-Guspini, Foglio 224-225.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997

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