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(Miniere di Iglesias - Marganai)
Miniera di Marganai

Miniera di
Iglesias - Marganai

  1. Fluminimaggiore
  2. Gonnosfanadiga-Villacidro
  3. Sardegna centrale
  4. Monte Narba (San Vito-Muravera)
  5. Salto di Quirra - Gerrei
  6. Nurra (Alghero) e Planargia
  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura
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La miniera di Marganai è ubicata in località "Case Marganai", non lontano dal piccolo centro abitato di San Benedetto, a cui si accede percorrendo la strada provinciale che collega Iglesias a Fluminimaggiore; una volta raggiunta la frazione di San Benedetto è semplice seguire le indicazioni per il parco di Marganai distante pochi km. L'area è raggiungibile anche da Domusnovas, ma alcune sbarre posizionate prima della miniera di Reigraxius potrebbero impedire il raggiungimento del sito minerario in questione.

La Storia

Questo antico giacimento di galena argentifera e calamina, venne coltivato già in epoca romana, quando tramite i Damnati ad Metalla vennero costruiti profondi pozzi alla ricerca del minerale. A testimonianza di questi lavori minerari ci sono pervenuti molti utensili da scavo e lampade ad olio risalenti appunto a quel periodo storico. Successivamente furono i Pisani ad occuparsi di questo giacimento, approfondendo pozzi e gallerie fino a 156 metri di profondità.

In epoca moderna nel 1859 il giacimento fu accordato in concessione alla Società Inglese Marganai Mining and Forest Company per una superficie pari a 240 ettari (ampliati nel 1872 a 400). Nel biennio 1867-69 vennero prodotti 42.000 quintali di minerale calaminare, per un valore in lire pari a 208.000.

Nel '900 alla società britannica seguì una Società tedesca eppoi la Monteponi, che rinunciò alla concessione agli inizi degli anni '60. Fortuna volle che le strutture direttive di questa miniera passassero alla Azienda Foreste Demaniali della Regione Sardegna, tuttora attiva nell'area del Marganai; questo ha permesso di tutelare e salvaguardare gli edifici minerari, uno dei quali è sede della Forestale.

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Nel 1993 è stato realizzato un bel orto botanico che assieme al museo Casa Natura, ed a una Foresteria avrebbe dovuto richiamare i turisti e le scolaresche in quest'angolo di territorio così rigoglioso dal punto paesaggistico.

In realtà la Cooperativa Linasia che gestiva queste strutture, non esiste più, onde per cui le strutture risultano non fruibili. Ci si ritrova ancora una volta di fronte alla incapacità cronica nella gestione del patrimonio storico minerario sardo.

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I minerali di Marganai

Calcite, Galena argentifera, Emimorfite, Leadhillite.


Sito Cooperativa Linasia (aggiornato 2003!).


Bibliografia

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" - VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" 1871.

Carta Geologica 1:25.000, Foglio 224-225 Capo Pecora Guspini.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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