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Ferruccio Sorcinelli

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Ferruccio Sorcinelli

(Nasce ad Arezzo nel 1872 - Muore il 9 marzo del 1925).

Ferruccio Sorcinelli nacque ad Arezzo nel 1872; in Sardegna era noto come il "Sire di Bacu Abis", proprietario della Società Bancaria Sarda, fondata a Sassari il 15 Ottobre 1904; era inoltre un intraprendente uomo d'affari e valutò la convenienza dello sfruttamento del carbone di Bacu Abis poichè si stava diffondendo l'utilizzo dell'elettricità. Infatti, venuto a conoscenza di progetti finalizzati alla realizzazione di diverse centrali elettriche da alimentare a carbone, acquistò l'indebitata miniera di Bacu Abis dagli eredi del Roux.

Al fine di concretizzare questo suo progetto, si attivò per concludere un contratto di fornitura di carbone fossile con la Soc. Elettrica Sarda, stipulato il 24 Maggio 1913, dal quale ottenne adeguati compensi per rilevare le Azioni della Bacu Abis.

Nel 1914, realizzò l'obbiettivo di assumere la guida della miniera; La produzione aumentò notevolmente, superando le 20.000 tonnellate, ma fu aiutata da alcuni eventi "favorevoli", quali la guerra scoppiata nel 1915, che aveva reso indisponibile il carbone per le navi della Regia Marina, per le locomotive delle Ferrovie Reali e per le macchine industriali del Paese, alimentate precedentemente dai carboni inglesi e russi. La lignite estratta venne utilizzata per alimentare le centrali elettriche di Cagliari e Porto Vesme: quest'ultima produsse l'energia per tutto l'apparato minerario dell'Iglesiente e per l'illuminazione del capoluogo. Il 28 febbraio 1915 l'Assemblea Generale degli azionisti della Soc. Bacu Abis trasferì la sede da Iglesias a Roma, ne specificò la ragione sociale e ne aumentò il capitale a Lire 2.000.000 diviso in ottomila azioni al portatore.

Venne semplificato anche il nome della società, da Società Anonima proprietaria della miniera di carbone di Bacu Abis in Sardegna a Società Anonima di Bacu Abis. Il bacino carbonifero assunse grande importanza, anche se il suo prodotto suscitò molte polemiche tra chi ne metteva in evidenza i difetti e chi lo considerava potenzialmente produttivo. I tecnici che analizzarono il carbone di Bacu Abis, confermarono che il gas da esso ottenibile dopo la depurazione era comparabile a quello derivato dal carbone fossile inglese. Il minerale di Bacu Abis ebbe grande risalto grazie anche all'esposizione presso il Palazzo Sciarra a Roma di enormi blocchi di carbone oltre alle lodi decantate in una lettera aperta al Direttore del Giornale d'Italia dal Parlamentare Angelo Roth, (a cui verrà dedicato un pozzo), deputato del collegio di Alghero e sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, che evidenziò l'importanza del bacino e del suo sfruttamento.

Il Governo, con Regio Decreto del 12 giugno 1916, dichiarò la Società Anonima Bacu Abis stabilimento ausiliario militare e inviò 120 soldati della milizia territoriale per sopperire alla scarsità di manodopera. In questo periodo venne abbandonata l'estrazione a cielo aperto, rinnovata l'attrezzatura tecnica e realizzata la prima ferrovia "Decauville" che collegava i pozzi e la laveria con il centro abitato e con l' esterno, lunga 25 chilometri.

La qualità del carbone di Bacu Abis venne documentata dall'impiego dello stesso nei forni Oxland per la calcinazione delle calamine della Vieille Montagne di Iglesias, dalla Sociètè Anonyme de Malfidano, dalla miniera di Nebida-Iglesias e dalla Società delle miniere di Lanusei, per i motori dei piroscafi della Società di Navigazione Sicilia, della Vapore Alfa di Genova dal Ministero della Marina che lo utilizzò per le caldaie degli uffici di Palazzo Pirisi e nella sede centrale e del "Piroscafo Giancarlo" di Genova, dalla Ditta I Cugini Brignardelli di Torino che lo utilizzò per la vendita al minuto alle industrie, ai cementifici, alle fornaci che producevano mattoni e calce, ai privati per il riscaldamento domestico e alle officine per la produzione di gas illuminante; dalla Ditta Efisio Pau che lo forniva al vaporetto "Secondo", dal "Panificio Militare" di Cagliari, dalla azienda Davide Gavaudo per le caldaie e manifattura pellami, dallo Stabilimento di laterizi di Oristano dell'Ing. Remo Ferrari & C., dall'impresa Penna e Spotorno escavazione porti Sardegna di Cagliari, che lo utilizzava per la realizzazione del porto di Portovesme.

Durante la gestione Sorcinelli, la Società Anonima Bacu Abis aveva cinque concessioni: Bacu Abis, Caput Acquas, Cortoghiana, Piolanas Nord e Sirai e nove permissioni: Montiddu de is Casiddus e Cuccuru Cunventu (in prosecuzione del bacino di Piolanas); Flumentepido, Cuccuru Suergiu e Corongiu Maxia (in prosecuzione di quello di Bacu Abis); Su Nuraxeddu, Sa Cruxi Cadira e Nuraghe Pilius (in prosecuzione del bacino di Sirai).

Nel 1917 e nel 1918 furono aperti rispettivamente i pozzi Emilio e Roth.

Nel 1920 Ferruccio Sorcinelli acquistò la maggioranza delle azioni de L'Unione Sarda. Per volere dell'imprenditore durante il fascismo il giornale si allineò alla politica del regime, assumendo una linea antisardista (soprattutto contro il leader Emilio Lussu).

L'avvocato Sorcinelli morì improvvisamente il 9 marzo del 1925 e le azioni della miniera di Bacu Abis vennero cedute alla Soc. Montevecchio.

Dati: Bacu Abis, Storia e Racconti di vita - Associazione Culturale Bacu Abis.


Questa pagina è stata realizzata grazie al prezioso aiuto di Roberto Camedda, amministratore del Gruppo Facebook GAMS (Gruppo Archeologia Mineraria Sardegna).

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