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(Miniere di Iglesias - Marganai)
Miniera di Perda Niedda

Miniera di
Iglesias - Marganai

  1. Fluminimaggiore
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  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura
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La miniera di Perda Niedda si trova in una posizione centrale, immersa in fitti boschi, fra il massiccio del Marganai (in territorio di Domusnovas) e le creste del Muru Mannu (in territorio di Villacidro); la posizione risulta strategica anche per il vasto panorama che si scorge da questa altitudine (circa 700 metri).

Il sito è caratterizzato da discariche minerarie (oggetto ora di rimodellamento e piantumazione), imbocchi di gallerie e soprattutto un bel agriturismo che sorge laddove sorgevano un tempo le case in pietra del villaggio minerario.

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Tale agriturismo è dotato anche di un piccolo, ma ricco museo minerario, poco noto e visitabile su prenotazione. Per contatti: (archeominer.domus@tiscali.it).

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In posizione nord-ovest rispetto al sito di Perda Niedda, verso la miniera di Nebidedda, furono vigenti alcuni permessi di ricerca per minerali di Piombo, Argento e Fluoro denominati: Mitza su Isteri, Campo di Oridda e Bega Alenne.

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La Storia

Nel 1853 la richiesta di concessione mineraria per minerali Ferro fu presentata dal Marchese Cambiaso di Genova in localita' "Sa Corti de Is Eguas"(Oridda). Il 26 settembre del 1854 la miniera fu concessa al Sig. Raffaele Issel che due anni dopo la cedette a Pietro Teodoro Virlet d' August e Carlo Amedeo conte di Guvello.

La miniera passò nel 1860 alla Società Anonyme des Hauts Forneaux Petit Gaudet, per la coltivazione del ricco giacimento di magnetite, ematite e limonite, in un'area concessa di 100 ettari. Negli anni 1960-61 vennero prodotti 890 quintali di minerali di ferro, per un valore complessivo di 1050 lire.

La concessione passò nel 1908 alla Società Toscana Industrie Agricole e Minerarie.

Nel 1929 venne acquistata dalla Società Mineraria d'Elba d'Italia che produsse complessivamente 5300 tonnellate di ossidi ferrosi.

Nel 1938 la società investì in nuove ricerche per minerali di Piombo e Zinco, avanzando una galleria e un ribasso "La Marmora", attraversando i calcari mineralizzati a solfuri misti e raggiungendo la zona "Racah", mineralizzata ad arsenopirite; vennero estratte 5500 tonn. di Ferro ossidato.

Venne inoltre costruito un impianto con teleferica, che partiva da "Punta e S'Uvara" sino a "Melfi" (S'Aziara de Mrefi), dove il minerale veniva depositato in silos che tramite tramogge scaricavano direttamente sugli autocarri. Il collegamento dalla miniera di Perda Niedda sino al punto di carico di "Punta e S'Uvara", era assicurato da una piccola ferrovia, lunga circa 1 km, dove il minerale veniva trasportato tramite vagonetti direttamente dalla Galleria di ribasso "La Marmora". Il nuovo sistema di trasporto, molto piu agevole, consentiva che il minerale non fosse più portato a valle tramite una dissestata e tortuosa mulattiera lunga circa 4 km.

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Nel 1940 subentrò la Società Anonima Mineraria e Siderurgica che produsse 4500 tonnellate di minerali ferrosi; a causa della crisi siderurgica degli anni 60, e del disboscamento selvaggio che privarono la miniera di combustibili vegetali, la miniera fu costretta alla chiusura (era il 1964).


Questa pagina è stata realizzata grazie al prezioso aiuto del Sig. Roberto Camedda (archeominer.domus@tiscali.it).

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I minerali di Perda Niedda

Actinolite, Anatasio, Andradite, Arsenopirite, Biotite, Calcopirite, Cuprite, Diopside, Ematite, Emimorfite, Enargite, Epidoto, Essonite, Fluorite, Goethite, Granato, Hedembergite, Ilvaite, Limonite, Magnetite, Malachite, Ottaedrite, Pleonasto, Pirite, Quarzo, Rutilo, Sfalerite, Siderite e Wollastonite.


Sito agriturismo Perda Niedda.


Bibliografia

CIAMPI ADOLFO "La miniera di Perda Niedda" - Estratto da Rassegna Mineraria Metallurgica e Chimica, Torino - Tipografia G.U. Cassone, 1909.

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" - VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" 1871.

Carta Geologica 1:25.000, Foglio 233 Iglesias, 1938.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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