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(Miniere di San Vito - Villaputzu)
Miniera di Gibbas

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La miniera di Gibbas (o Gibas) è ubicata presso la foce del Flumendosa, vicino a Porto Corallo, in territorio di Villaputzu. Di questa antica miniera rimangono poche testimonianze, anche perchè gli antichi scavi sono stati cancellati da lavori di bonifica, lavori agrari e in parte sommersi dallo stagno Sa Praia (vedi stralcio geologico). Nei pressi della miniera, su un colle panoramico è ben visibile il rudere del Castello di Gibas, edificato dagli spagnoli nel '500.

Oltre ad essere una delle più antiche miniere del Sarrabus, tale miniera è famosa anche per i bei cristalli di fosgenite che sono stati trovati nel sottosuolo.

La Storia

La miniera venne dichiarata scoperta nel 1851 e concessa l'anno seguente alla Società dell'Unione Sulcis Sarrabus per un'area di 400 ettari; tale Società vi lavorò con continuità fino al 1956, producendo 9618 quintali di minerale mercantile, per un valore pari a 164544 lire.

Nel 1855 la miniera di Gibbas a causa di una inondazione fu costretta a sospendere le attività minerarie.

Dal 1871 la minierà passò all'Ing. Thomas Viner Clarke, proprietario di una Società inglese che riattivò i vari livelli sotterranei; questi ultimi erano serviti dai pozzi: Felice, Werner e Macchina. Erano inoltre attivi: un impianto di eduzione delle acque mosso da una macchina a vapore e una laveria per il trattamento del minerale.

Nel biennio 1881-82 nella miniera di Gibbas erano occupati una cinquantina di operai, di cui 40 in sotterraneo.

Nel 1890 la miniera venne chiusa e la concessione revocata, nonostante il ricco filone mineralizzato a galena argentifera fosse tutt'altro che esaurito.

Il problema più importante di questa antica miniera risiedeva nel fatto che essa fosse circondata da acque ed aria malsane, che limitavano e precludevano fortemente i lavori dei minatori.

Il Giacimento

Il filone quarzoso mineralizzato a galena argentifera coltivato dalla miniera di Gibbas era ospitato all'interno di un piccolo colle che si eleva dalla pianura e dallo stagno presso porto Corallo; il filone risultava abbastanza potente ed attraversava da levante a ponente il colle costituito da scisti paleozoici.

Ora quel che resta dell'antica miniera risulta quasi del tutto cancellato da recenti lavori di bonifica o sommerso dalle acque dello stagno Sa Praia; alcuni ruderi della miniera sono stati trasformati in ricovero per gli animali e del rudere panoramico costruito sul colle rimane oramai ben poco.

I Minerali di Gibbas

Calcite, Fosgenite, Galena argentifera, Quarzo.


Bibliografia

STARA P., RIZZO R., TANCA G.A. "Iglesiente - Arburese, Miniere e Minerali, Vol 3" - Edizione associazione e gruppi mineralogici italiani.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, Guida ai tesori nascosti" - Ed. Coedisar, Cagliari 1994.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna", 1871.

ATZENI PAOLA "Tra il dire e il fare: Cultura materiale della gente di miniera in Sardegna" - CUEC, 2007.

TRAVERSO STEFANO "Note sulla geologia e sui giacimenti argentiferi del Sarrabus" - Torino, 1890.

DE CASTRO C. "Descrizione geologico mineraria della zona argentifera del Sarrabus" - pubblicata a cura del R. Ufficio Geologico. - Roma : Tip. Nazionale, 1890. - VII, 68 p., 6 c. di tav. ;+ 1 carta geologica.

CALVINO F. "Note illustrative della Carta Geologica d'italia alla scala 1:100.000: foglio 227, Muravera" 1972.

Carta Geologica 1:25.000, Foglio 227, Muravera, 1972.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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