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L'Iglesiente è la regione più antica della Sardegna, ricca di formazioni calcaree del Cambriano (570-500 milioni di anni). Durante questa fase tutta l'area sarda è invasa dal mare. Sul fondo di questo antico mare si depositarono inizialmente sedimenti arenacei ed argillosi con livelli calcarei (Formazione di Bithia, Precambriano - Cambriano inf.); questi sedimenti continuarono a depositarsi anche successivamente dando origine ad arenarie calcaree, calcari e dolomie (Formazione di Nebida, Cambriano inf..); successivamente il livello del mare subì un abbassamento e si formò una piattaforma su cui sedimentarono fanghi carbonatici (Formazione di Gonnesa, Cambriano inf.); un nuovo approfondimento del mare determinò una ripresa della sedimentazione di sabbie ed argille (Formazione di Cabitza, Cambriano medio - Ordoviciano sup.). ![]() Le dolomie e i calcari sono ricchi di solfuri di piombo, zinco e ferro, in prevalenza deposti sul fondo del mare Cambriano in concomitanza con la sedimentazione carbonatica, forse ad opera di esalazioni vulcaniche sottomarine, e costituiscono il cosiddetto anello metallifero dell'Iglesiente, che circonda una formazione di arenarie creando un anello di rocce estremamente ricche di minerali. ![]() Il Marganai occupa il settore nordorientale dell'anello metallifero. Questo spiega la grande concentrazione di siti minerari presenti al suo interno. Quest'area prende nome dal complesso di rilievi, noti anche come Monte Marganai, che raggiunge i 906 metri a Punta San Michele, nel settore meridionale, e i 750 metri a Su Gruttoni Mannu e riveste un eccezionale interesse sotto l'aspetto ambientale. Sulle montagne, che sono per lo più ricoperte da un fitto bosco mediterraneo, si estende la vasta foresta del Marganai, che nel settore orientale e settentrionale occupa complessivamente 3.650 ettari. A occidente il Marganai confina con la zona costiera di Buggerru-Masua-Nebida. A nord col Fluminese, e a nord est con il massiccio granitico del Monte Linas, in specifico con il suo estremo lembo meridionale occupato dalla splendida e aspra regione dell'Oridda. Per maggiori informazioni sull'argomento potete consultare i testi di Antonio Francesco Fadda, Siti minerari in Sardegna, Coedisar, Cagliari 1997, e ID, Sardegna. Una terra attraverso le ere, Coedisar, Cagliari. |
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