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Il sito minerario di Monte Plebi - Monte Aspro è ubicato alla periferia Nord-Ovest di Olbia ed è visibile dalla strada S.S.125 in direzione di Arzachena, all'altezza del km 326-327. Un'altra via è quella che da Olbia conduce verso la località di Santa Lucia, eppoi raggiunge lo stazzo Aglioledda, alle falde Sud del Monte Aspro. Premettiamo che Monte Plebi era un antico permesso di ricerca, e quindi i lavori minerari erano alquanto modesti; la peculiarità di questo sito sta però nel tipo di mineralizzazioni ricercate; infatti in tale sito veniva ricercato agli inizi del '900 l'amianto: Questo è uno dei pochi se non l'unico permesso di ricerca di amianto in Sardegna. La Storia Nel 1911 il titolare del permesso di ricerca di tale sito era il Sig. Tito Frau di Cagliari. Il 3 maggio del 1911 l'Ing. A. Ferrari visitò il sito minerario e lo descrisse in una relazione. I filoni amiantiferi affioravano sul versante Sud, Est, Ovest del Monte Aspro (detto anche Monte de su Aspro) per un'area di circa 1000 ettari, all'interno di rocce metamorfiche come gneiss e scisti. Nel 1911 i lavori minerari erano i seguenti: N.1: versante Sud del Monte Aspro, alla quota 175 metri uno scavo di 4 metricubi. N.2: alla destra del rio Litombroso, alla quota 200 metri uno scavo di 6 metricubi. N.3-4: presso la località Aglioledda, alla quota 300 metri due scavi di 2 metricubi ciascuno. N.5: sul versante Ovest del Monte Aspro, alla quota 320 metri era lo scavo più importante: 25 metricubi, da cui si ricavarono circa 5 mc di rocce asbestiche e amianto. N.6: uno scavo di 20 metricubi. N.7: una breve trincea di 3 metricubi. N.8-9-10-11: consistevano in 4 scavi allineati per 100 metri, lungo un filone mineralizzato. La cubatura degli scavi era pari a 30. In totale nella regione del Monte Aspro, il complesso filoniano era lungo da 1 a 2,4 km ed aveva uno spessore totale di circa 6 metri. L'Ing. Ferrari prevedeva che il minerale utile ammontasse a circa 900.000 metricubi; egli prevedeva inoltre che il minerale fosse abbancato in un piazzale esterno e che il lavoro di cernita potesse separare le varie tipologie di fibra d'amianto: di I, di II, e di III classe. Le parte restante sarebbe stata utilizzata per terre refrattarie e materiale per cartoni. Secondo il Ferrari sarebbe stato necessario realizzare un impianto di trattamento da 25.000 tonn annue, composto da un frantoio, due cilindraie, alcuni vagli e apparecchi ventilatori. Egli inoltre auspicava la costruzione di alcuni fabbricati e soprattutto della strada per collegare il sito al porto di Cugnana (a Nord di Olbia). Il Ferrari nella sua relazione prendeva in considerazione anche l'ipotesi di non realizzare l'impianto di trattamento e quindi di consentire al permissionario di fare subito utili vendendo il minerale estratto e solo in un secondo tempo di investire in infrastrutture. Di parere opposto rispetto all'Ing. Ferrari fu Domenico Lovisato, importante studioso e geologo dell'"Isola Bella", come egli usava chiamare la Sardegna; il Lovisato avvertiva che non ci si doveva illudere sulla ricchezza di tali filoni anfibolitici e, anzi egli si guardò bene da incoraggiare la prosecuzione dei lavori in tale sito minerario. Il Lovisato conclude la sua relazione con il seguente ammonimento, che esprime grande rammarico per quei poveri sardi che si ammalarono della malattia delle miniere: "Oh avessimo ascoltato voi nella visita fatta alla nostra miniera! Avremmo ora qualche migliaio di lire e non sarebbe consumata anche la dote della povera moglie!" La Geologia Il sito di Monte Plebi - Monte Aspro è geologicamente caratterizzato da rocce granitiche (tipiche della gallura), ma anche da rocce appartenenti al complesso metamorfico-migmatitico come ad esempio: gli gneiss a composizione granitica, le anfiboliti e le migmatiti che affiorano alle falde del Monte Plebi. Le mineralizzazioni mineralizzate ad asbesto, actinolite, talco e serpentino risultano interstratificate nelle metamorfiti dell'area in esame. Altre affiorano più ad est di Monte Plebi, in località di Monte Nieddu dove risultano altri piccoli lavori minerari. I filoni mineralizzati attraversano l'area secondo 2 direzioni preferenziali: i primi in direzione NO-SE ed affiorano presso lo stazzo Aglioledda, il secondo complesso filoniano in direzione N dista 1,5 dalla cima del monte. Lo spessore dei filoni varia da 1,5 m a 3,5 metri e contengono actinolite, orneblenda, anfiboli fibrosi e fibre di amianto. Alle salbande è presente steatite e talco. L'aminato di Monte Plebi - Monte Aspro è varietà asbesto, cioè un amianto di serpentino (Silicato di Magnesio) che si presenta in soffici fibre allungate di colore biancastro. Usi dell'Asbesto Gli asbesti non sono più utilizzabili in Europa perchè ritenuti cancerogeni. Le fibre degli asbesti sono chimicamente inerti, resistenti al calore ed agli attacchi chimici, resistono al deterioramento, hanno elevata resistenza elettrica ed hanno proprietà isolanti. La fibra lunga (6-19 mm) era utilizzata nell'industria tessile, per gli isolanti, gli imballaggi, le guarnizioni di freni, i rivestimenti delle frizioni. La fibra media (sotto i 3-6 mm) era utilizzata per tubature, per il cemento amianto (Eternit), per prodotti di carta e per intonaci. La fibra corta (sotto i 3 mm) era usata per stampi di guarnizioni di freni, per plastiche, per piastrelle ecc. La fibra molto corta invece era usata come componente negli asfalti. Ora il suo utilizzo è in gran parte stato sostituito da altri materiali quali: la lana di vetro, la fibra di carbonio, le fibre organiche ecc. I Minerali di Monte Plebi-Monte Aspro Actinolite, Amianto (varietà Asbesto), Mica, Muscovite, Orneblenda, Oro nativo in tracce, Rutilo, Serpentino, Steatite, Talco, Tormalina, Tremolite. Questa scheda è stata realizzata anche grazie al prezioso aiuto di Alessandro Marini, autore delle foto scattate a Monte Plebi. Bibliografia FERRARI A. "Giacimento di amianto di Monte Aspro, Terranova Pausiana (Sardegna)" - Cagliari, Stabil. tipogr. G. Serreli, 1911. LOVISATO DOMENICO "Anfiboli di monte Plebi presso Terranova Pausania (Sardegna)" – Roma, Tip. della R. Accademia dei Lincei, 1912. BRIGO LUCIANO, MONTANARI FABIO "Metalli e minerali industriali" - Aracne Editrice, Roma, 2006. FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Ed. COEDISAR, Cagliari, 1994. BILLOWS EDOARDO "Lessico Mineralogico per l'Isola di Sardegna" - II Edizione, Cagliari, 1922. Carta Geologica 1:25.000 Olbia, Foglio n. 182, 1959. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997. Questa pagina ? stata visitata 66301 volte |
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