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La miniera di Zurufusu è ubicata nell'entroterra di Torre dei Corsari in territorio di Arbus; l'antico sito minerario è raggiungibile da varie direzioni anche se noi consigliamo la strada sterrata che parte dalla località detta Case Pusceddu, presso Torre dei Corsari. Partendo da questo punto si percorre per circa 3 km una strada sterrata che raggiunge i cantieri minerari; segnaliamo inoltre che la strada in alcuni punti si presenta sconnessa e risulta quindi necessario un fuoristrada. La Storia La miniera di Zurufusu è citata da Quintino Sella negli atti della commissione parlamentare d'inchiesta del 1871, come esplorazione per galena argentifera in territorio di Arbus. Anche Enrico Vacca Odone nel suo "Itinerario generale dell'Isola di Sardegna" cita la stessa esplorazione per galena argentifera chiamandola però Zuru fusu. Entrambi i toponimi richiamano il termine Zolfo, probabilmente a segnalare la presenza di solfuri nell'area (si trova anche il toponimo Tzurufusu). Il 10 marzo del 1880 viene concesso un permesso di ricerca per 2 anni denominato appunto Zurufusu a Maria Marroccu-Caddeo e Soci per la ricerca di piombo ed argento; il 6 giugno del 1882 il permesso viene prorogato per 1 anno agli stessi permissionari. Il 20 agosto del 1883 il permesso passa a P. Frongia e C. per la ricerca di piombo per i successivi 2 anni. Dopo questo periodo storico le informazioni sulla piccola miniera si perdono fino alla seconda metà del 1900, quando si sposta l'attenzione del sito sul minerale baritico, abbondantemente presente nell'area. L'area di Zurufusu è infatti attraversata da filoni quarzosi con ganga baritica all'interno del complesso scistoso paleozoico: nel 1945 venivano estratte 100.000 tonnellate di minerale baritico, con altrettante 100.000 tonnellate di minerale da estrarre. Fu proprio tra gli anni '40-'50 che operò in quest'area la Soc. Edemsarda per ricerche di barite. Nel 1931 il permesso di ricerca Zurufusu, di proprietà della Soc. Anonima Miniere di Rosas era inattivo. Nel 1947 venne accordato il permesso di ricerca "Tzurufusu" per piombo e bario alla Soc. Seddas Moddizzis e A. Loi, scaduto poi nel marzo del 1952. Il permesso "Punta Tzurufusu" per bario, fluoro e piombo venne invece rilasciato nel 1970 alla Soc R.A.S., per un'area di 482 ettari; tale permesso risulta scaduto nel 1987. Ora la miniera di Zurufusu risulta totalmente abbandonata e dimenticata; solo i caprari, i cacciatori e qualche escursionista solitario percorre quei luoghi così vicini al turismo balneare della Costa Verde. Restano le discariche, gli scavi per il bario, alcuni ruderi e qualche galleria. I Minerali di Zurufusu Barite, Galena, Quarzo. Bibliografia Archivio EMSA. Rivista del servizio minerario: anni 1880-1882-1883. Associazione Mineraria Sarda - Symposium sulle Bariti della Sardegna - maggio 1968. SELLA QUINTINO. "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" - 1871. VACCA ODONE E. "Itinerario dell'Isola di Sardegna" - GIA Edizione, 1881. Carta Mineraria dell'Isola di Sardegna, tratta dalla relazione del deputato Sella alla commissione parlamentare d'inchiesta. Torino 3 maggio 1871. Carta Geologica 1:100.000 Capo San Marco, Foglio n.205-206. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997. Questa pagina ? stata visitata 64766 volte |
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