|
Vai alle miniere di: | (Miniere di Lula - Monte Albo) | Le miniere di | ||
---|---|---|---|---|
|
La Storia di Sos Enattos Il giacimento di Sos Enattos č stato coltivato sin da epoca romana mediante la realizzazione di scavi, pozzi e gallerie. Queste evidenti tracce sono state osservate e conservate fino al 1960, anno in cui lo sfruttamento intensivo del giacimento ha inevitabilmente cancellato tali testimonianze. Oltre ai Damnati ad Metalla č certa la presenza di una colonia di schiavi ebrei del XI secolo d.c. con un ricco possidente di nome Nabat (o Nabatha) ucciso e seppellito in prossimitą del nuraghe denominato Nabella, poco distante da Sos Enattos. Inizialmente gli scavi si concentrarono sulla galena argentifera e solo in tempi moderni venne data importanza alla blenda. Cenni di storia antica di questa miniera si ritrovano nei documenti redatti da Q. Sella e dal Generale A. Lamarmora. Nel 1864 si ha la dichiarazione di scoperta del giacimento ad opera di una Ditta fondata dai fratelli Paganelli, G. Guerrieri, e N. Accade. Nel 1878 la concessione mineraria passa alla Signora Raimonda Angioni vedova Sancio, la quale per problemi finanziari si vede costretta a vendere il tutto alla Ditta Ing. Jacob -Arch. E. Bernard. Nel 1905 i suddetti cedono la concessione alla Societą Anonyme des Mines de Malfidano (poi denominata Pertusola). A metą del '900 subentra come permissionario il Sig. Randaccio Sanna che introduce nel processo produttivo due moto compressori (uno a benzina e l'altro a gasolio). Il permesso minerario passa nel 1951 alla RI.MI.SA (di proprietą della Monteponi-Montevecchio) e si trasforma in concessione l'anno dopo. Dopo aver effettuato una vasta campagna di ricerca, recuperando le vecchie gallerie Achille, Raimonda e Sancio la RI.MI.SA decide di investire nell'ammodernamento della miniera; viene costruita la diga Minghetti (invaso in calcestruzzo da 100.000 metricubi d'acqua), la laveria Fioretti (capace di trattare 200-500 tonn. al giorno di minerale grezzo), il magazzino ricambi e scorte, l'officina meccanica, la cabina elettrica, i locali compressori, lo spogliatoio per gli operai, l'infermeria, il laboratorio chimico e l'ufficio topografico. Nel 1971 venne ultimato il Pozzo Rolandi (80 metri) e la proprietą passa all'EMSA. Successivamente viene scavata una rampa a larga sezione utilizzando i moderni Jumbi di perforazione, pale meccaniche frontali per lo sgombero del materiale scavato e Dumper su gomma per il trasporto. L'impiego di tecnologie moderne produce un aumento della produttivitą che favorisce gli investimenti della Societą; infatti nel 1889 nasce un impianto di trattamento pilota per la produzione di mattonelle di granito sardo. Nel 1997 viene fermata la produzione ed iniziano gli scioperi e le occupazioni del personale della miniera, che chiede garanzie per il futuro. La nascita del Parco Geominerario restituisce speranza all'intero sito minerario, che ora di proprietą dell'IGEA č visitabile dai turisti purtroppo solo su prenotazione (tel. 0784/416614). I minerali di Sos Enattos Azzurrite, Calcite, Calcopirite, Fluorite, Galena argentifera, Malachite, Pirite, Quarzo, Sfalerite, Siderite e Smithsonite. .Bibliografia FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994. PORCU FRANCA R. "Quando suonava la barilocca, Lula settant'anni di storia mineraria" - Monastir, Ed. Domus de Janas, 2007. MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007. SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" 1871. Carta Geologica 1:25.000 Orosei, Foglio 194, 1956-61. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997 Questa pagina ? stata visitata 69364 volte |
home -- mappa -- chi siamo -- contatti
|