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La Storia della miniera di San Benedetto Questo giacimento di galena argentifera e calamina venne scoperto nel 1869 dall'Ing. Leone Gouin che sfruttò gli antichi scavi presenti nella zona e noti col nome di (Fossa Muccini). Nel 1871 la concessione passò alla Società francese Petin Gaudet. Venne costruita una laveria meccanica e una breve ferrovia per il trasporto del minerale dai cantieri di coltivazione dei filoni S. Giovanni e S. Benedetto. Vennero inoltre edificati 5 forni di calcinazione. Nel 1929 la concessione della miniera di San Benedetto e di quella di Coremò passarono alla Società Vieille Montagne, che diede impulso alla costruzione di un piccolo villaggio a valle dei cantieri minerari. Vennero inoltre iniziati gli scavi del Pozzo Champion e della galleria di ribasso per il deflusso delle acque. Nel 1907 il villaggio minerario di San Benedetto contava un centinaio di casette oltreché la scuola e i servizi primari. Negli anni '20-'30 la produzione risentì enormemente sia della crisi mondiale che dei problemi causati dalla presenza d'acqua nei cantieri sotterranei, questo nonostante i forti investimenti della Società. Nel 1931 nella miniera vi lavoravano 296 operai; la produzione fu di 1150 ton. di galena e 3000 ton. di calamina. Nel 1941 la miniera di San Benedetto e quella di Coremò passarono alla Società Anonima Nichelio e Metalli Nobili, del gruppo AMMI. In questo periodo le coltivazioni erano concentrate nella "Zona Masili" per i minerali di piombo, mentre le rocce e terre calaminari venivano estratte nella "zona del Ferro" del cantiere Coremò. Dopo il secondo conflitto mondiale la concessione passò alla SAPEZ, che investì nell'ammodernamento degli impianti visto che il minerale veniva inviato alla laveria della miniera di Barraxiutta per essere flottato; fu inoltre ammodernato e approfondito il Pozzo Zimmermann. Fino al 1953 venivano coltivate le masse calaminari sui livelli -135 e -150. Successivamente i lavori vennero spostati nelle colonne piombifere, soprattutto nei cantieri di S'Ega s'Acqua e San Giovanni. Nel cantiere S'Ega s'Acqua erano attive le Gallerie Prete, Giardino, Santa Vittoria 1 e 2; nel cantiere San Giovanni si lavorava nelle gallerie Concas, Antichi, Sotto Antiche, San Giovanni 1 e 2. Nel 1956 fu allestito un impianto di flottazione che trattava i vecchi rifiuti della laveria gravimetrica. Negli anni '60 i lavori di ricerca e tracciamento si concentrarono nei cantieri Carreras, Prete e S'Ega e S'Acqua. Nel 1987 la SIM intraprendeva la costruzione di una grande galleria camionabile, detta Rampa, che avrebbe raggiunto i vecchi cantieri; solo 3 anni più tardi arrivò la chiusura degli impianti, nonostante venissero prodotte 200 tonn. giornaliere di grezzo (con elevati tenori di zinco). Rimase il piccolo villaggio minerario incastonato in una stretta valle e tuttora abitato da un centinaio di persone. Rimangono inoltre svariati edifici minerari e il castelletto del Pozzo Zimmermann poco distante dai ruderi della laveria, adibita (ahimè!) ad ovile. Geologia e Giacimento I giacimenti zinco-piombiferi di San Benedetto sono ospitati nel calcare del Cambriano che in questo sito raggiunge la potenza di 500 metri. Tali terreni hanno subito sia l'orogenesi Caledonica che Varisica (Ercinica), e soprattutto quest'ultima ha contribuito alla formazione delle mineralizzazioni che mantengono un'orientazione preferenziale NE-SO. Le mineralizzazioni sono costituite da vene, fili e ammassi a solfuri formatisi ad opere di fluidi idrotermali. Le principali mineralizzazioni erano 3: San Giovanni che affiora a 500 metri a Nord dell'Abitato di san Benedetto da cui si estrasse prevalentemente galena. S'Ega s'Acqua che affiora a circa 1400 metri a NE dell'abitato anche questa coltivata a galena: Montixeddu, affiorante a monte dell'abitato per l'estrazione della galena e della calamina. Altre concessioni minerarie Pala de is Luas. Sedda Mucciui. Bibliografia Archivio Emsa-Progemisa. MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" - VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007. SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna", 1871. Carta Geologica 1:25.000, Foglio 233 Iglesias, 1938. Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997 Questa pagina ? stata visitata 68755 volte |
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