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(Miniere di Arburese)
Miniera di Bau

Miniera di
Arburese

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Le prime indagini importanti nel territorio di Bau (Arbus), risalgono ai primi del 1900 con l'intento di trovare la prosecuzione del ricco filone mineralizzato Brassey, della vicina miniera di Ingurtosu. Fino al 1908 le ricerche e i lavori furono importanti, ma i risultati scarsi.

La Soc. An. Miniere di Gennamari-Ingurtosu deteneva il permesso "Rio Bau" dal 1870 e solo pochi anni dopo iniziò la costruzione della laveria meccanica di Bau, che doveva trattare i minerali di Gennamari e Crabulassu. All'interno la separazione avveniva mediante crivelli. Nella zona di Tinacci confluivano i convogli ferroviari provenienti dalle laverie di Bau e di Naracauli; da Tinacci il minerale proseguiva tramite vagoni fino all'imbarco di Piscinas.

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Nel 1911 la Società Malfidano ricercava con scarso successo due filoni mineralizzati a contatto tra gli scisti e il granito. La Società An. Italiana di Malfidano possedeva il permesso di ricerca dal 1905 per ricercare minerali di piombo e zinco.

I lavori più antichi consistevano in 2 gallerie (NW-SE) e un pozzo profondo più di 200 metri.

Nel 1918 vennero scavati 57 metri di galleria in direzione Nord, sempre con l'intento di intercettare il filone Brassey. Altri lavori vennero effettuati nella galleria di Bidda Sciatta, con un avanzamento di 72 metri in direzione Sud-Est, trovando una mineralizzazione a pirite.

Nel 1934 il permesso passò alla Soc. Min. e Metall. di Pertusola con un'estensione di 623 ettari. Le ricerche seguirono periodi di inattività, fino al 1936, anno in cui si fecero scarse ricerche in superficie.

Dal 1952 al '64 la Soc. Pertusola cercò di spostare i lavori nell'area di Bidda Sciatta, richiedendo un permesso di ricerca per piombo e zinco dell'estensione di 271 ettari. Vennero realizzate prospezioni e rilievi geofisici, sperando che il filone Brassey continuasse nella concessione di Bidda Sciatta seguendo il contatto granito-scisti, purtroppo così non fu.

A Bau già dai primi del '900 era presente un importante villaggio minerario con tanto di scuola, chiesa, villa del direttore in classico stile Nordeuropeo (come la Direzione della miniera di Ingurtosu), prima dell'abbandono dell'attività mineraria e di tutte le strutture produttive.

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In particolare la laveria di Bau detta di Santa Barbara, venne costruita già nel 1880 per il trattamento dei minerali estratti da Gennamari e Crabulassu; nel 1897 questa laveria fu affiancata da una vetreria, venne costruito un forno a riverbero per la fusione del vetro, utilizzando la sabbia quarzosa abbondantemente presente nel sito. La vetreria entrò in funzione solo un anno impiegando 100 operai e producendo 450 tonnellate di vetro.

Nel 1962 il Ministero di Grazia e Giustizia ha insediato una colonia penale (area militare Is Arenas), sfruttando parte dei fabbricati della Laveria Bau e quindi ora l'ex villaggio minerario di Bau risulta totalmente interdetto.

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Bibliografia

Archivio EMSA-Progemisa.

CONCAS E., CAROLI S. "Le miniere di Gennamari ed Ingurtosu" - Viareggio - Pezzini Editore - 1994.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994.

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

Carta Geologica 1:25.000 Capo Pecora-Guspini, Foglio 224-225.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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