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(Miniere di Lula - Monte Albo)
Miniera di Guzzurra

Miniera di
Lula - Monte Albo

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  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
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  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura
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La Storia di Guzzurra

I giacimenti di galena argentifera e zinco, ubicati nel territorio di Lula, furono scoperti nel 1867. In questo anno venne affidata la concessione alla Ditta Marsigliese, composta dagli imprenditori Pasquale Signe e Enrico Giraud. Vennero coltivati i filoni quarzosi mineralizzati a galena che attraversavano le rocce scistose in direzione Ovest-Nord-Ovest ed Est-Sud-Est.

I filoni principali erano: Sainte-Claire, Sainte-Emilie, Pastret, Napoléon, Poudrière, Sainte Anne, Sainte-Barbe e Filon de Contact. Oltre a questi vi era il filone fluoritico Su Suergiolu. La coltivazione fu realizzata mediante gallerie per la ricerca, preparazione, lo scolo delle acque e il trasporto del minerale. Il minerale estratto seguiva una prima cernita tramite martello; i misti venivano pestati a mano o macinati e quindi classificati utilizzando gli stacci sardi o i cassoni. Il minerale veniva quindi trasportato nella spiaggia di Siniscola, attraverso una carrareccia di 36 km aperta dai concessionari.

Nel 1870 venne realizzata una delle prime laverie meccaniche della Sardegna, della quale rimane ancora la massiccia struttura, chiamata dai Lulesi: Su Barracconi. Al suo interno erano alloggiati i crivelli meccanici cassoni tedeschi, mascelle, cilindri, tamburi classificatori, crivelli Harz e tavole giranti azionati da un motore a vapore da 15 CV.

Nel 1913 la miniera fu trasferita alla Società Gennamari - Ingurtosu con annessi un paio di piccoli magazzini ubicati sulla spiaggia della Caletta, presso Siniscola.

Purtroppo la gestione al risparmio della miniera portò la stessa alla chiusura negli anni '20, in prossimità del primo conflitto mondiale.

Negli anni '60 la RI.MI.SA tentò la ripresa dei lavori.

Delle antiche strutture rimangono i ruderi del villaggio minerario arroccato su una collina panoramica, quelli della laveria Su Barraconi, di un forno con camino, di un vascone. Tutte le strutture sono inserite nelle splendido scenario del Monte Albo.

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I minerali di Guzzurra

Azzurrite, Barite, Bournonite, Fluorite, Galena argentifera, Malachite, Pirite, Quarzo e Sfalerite.

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Altre piccole coltivazioni e ricerche:

Figu Ruia (Antica miniera di galena argentifera ricercata dalla Soc. Montalbo a fine '800, poi dal Perito Minerario Gian Battista Cordedda e infine nel 1917 dalla Soc. Miniere di Gennamari - Ingurtosu).

Funtana Vermicosa - Francesco Loru (Antica coltivazione per galena argentifera e zinco appartenuta a diversi permissionari a partire dal 1868 e successivamente dal 1906 al 1914 alla Soc. Min. Malfidano).

Interactas (Antica coltivazione piombo, zinco argento, antimonio e rame appertenuto nel 1923 alla Soc. Min. Malfidano).

Su Casteddu (Antica coltivazione delle Società Austro-Belga prima e Malfidano poi per galena argentifera).

Tallai (Ricerca per piombo, zinco, rame e antimonio della Soc. Gennamari- Ingurtosu nel 1907).

Nurai (Ricerca di calamina ferrifera all'interno dei calcari mesozoici effettuata nel 1967 dalla Soc. Rimisa nella falda S-O del Monte Albo).

Ortiai (ricerca per solfuri misti appartenuta alla Soc. Rimisa nel 1953).

Baranta panes.

Cuccuru San Mirante.


Bibliografia

Archivio EMSA-Progemisa.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Cagliari, Ed. Coedisar, 1994.

PORCU FRANCA R. "Quando suonava la barilocca, Lula settant'anni di storia mineraria" - Monastir, Ed. Domus de Janas, 2007.

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" 1871.

Carta Geologica 1:25.000 Orosei, Foglio 194, 1956-61.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997

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