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Le miniere di Silius

Le miniere di
Silius

  1. Fluminimaggiore
  2. Gonnosfanadiga-Villacidro
  3. Sardegna centrale
  4. Monte Narba (San Vito-Muravera)
  5. Salto di Quirra - Gerrei
  6. Nurra (Alghero) e Planargia
  7. San Vito - Villaputzu
  8. Rio Ollastu (Burcei)
  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura

La concessione di Genna Tres Montis si sviluppa per una superficie di 773 Ha, ed è situata nel territorio di Silius nel Gerrei. La miniera dista 50 km da Cagliari ed è collegata al capoluogo dalla S.S. 387 e dalla S.P. S.Andrea Frius - Silius.

Il Giacimento

Il giacimento di Silius è caratterizzato da mineralizzazioni di tipo filoniano la cui associazione è data da Fluorite-Barite-Quarzo-Calcite con solfuri di Pb, Zn, Ag e Cu. Le rocce incassanti sono prevalentemente porfiroidi, arenarie, argilloscisti e graniti del paleozoico. Le mineralizzazioni ricorrono più frequentemente negli orizzonti ordoviciano-silurici e sarebbero insediati nei sistemi di frattura tardo ercinici.

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In generale i giacimenti fluoritici sardi possono essere suddivisi in due categorie:

1. Giacimenti filoniani (Silius, Monreale-Perda Lai, Montega, S.Lucia).

2. Giacimenti colonnari o ad ammasso (Su Zurfuru, Perda Niedda, Nebidedda).

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La Storia

I primi episodi di ricerca (Galena) risalgono al 1916-17 nella zona di Su Spinosu e di Ortu, negli anni '50 l'interesse coinvolge anche la Fluorite. Le miniere di Genna Tres Montis e Muscadroxiu II vengono date in concessione alla Mineraria Silius Spa nel 1954 e alla Mineraria Ichnusa Spa nel 1963.

Negli anni '70 - '80 la situazione favorevole del mercato della fluorite permise a Silius di raggiungere livelli occupazionali e produttivi ragguardevoli, con picchi di quasi 600 dipendenti e oltre 450.000 tonn. di Tout Venant (il grezzo). La galleria di base per le operazioni di convogliamento, carreggio e frantumazione primaria del minerale è al livello 200 (450 m. sotto la superficie). Il metodo di coltivazione utilizzato in questo periodo era il Sublevel Stoping.

Alla fine degli anni '80 furono messi al bando i così detti Cfc (cloro fluoro carburi), meglio conosciuti come gas propellenti. Si determinò una forte crisi nell'industria chimica legata alla produzione di floruri (in particolare acido fluoridrico). Tali condizioni ebbero un forte impatto oltre che nelle aziende di verticalizzazione anche in quelle di estrazione, la miniera di Silius fu tra queste. Nel 1995 cambiò lo scenario: infatti fu sfatato il legame fra fluoro e danno all'ozono. A questo punto la richiesta della fluorite estratta a Silius, (38% sul tout-venant) imboccò un periodo positivo. La fluorite divenne un minerale strategico per l'Europa.

Nel 1992 le miniere di Genna Tres Montis e Muscadroxiu II passarono alla Nuova Mineraria Silius Spa, società (il cui capitale era ripartito per 80% dalla Regione Sarda e dal 20% dalla Minmet Financing Company). La miniera subì un riassetto per ciò che riguardava la meccanizzazione dei sistemi optando per l'utilizzo di macchine elettroidrauliche e per la completa elettrificazione della miniera. Nel 1996 le quote di partecipazione della Minmet Financing Company furono cedute, onde per cui il capitale sociale venne ripartito come segue: Regione Sarda 97,5 %, Minmet Financing Comapny 1,4%, Fluorsid Spa 1,1%). Nel 1997 la Regione Sarda cedette il proprio pacchetto azionario all'EMSA.

Nel 2001 la società produceva 110.000 tonn. di Tout Venant da cui ricavava circa 26.000 tonn. di Fluorite e 4000 tonn. di Galena; in sotterraneo per motivi statici veniva utilizzato il metodo di coltivazione per sottolivelli collegati attraverso rampe inclinate (inclinazione del 20%). Le macchine in esercizio nei cantieri minerari erano le seguenti:

-Dodici Pale GHH da 1,75 mc.

-Tre Pale WAGNER da 3 mc.

-Tre DTH.

-Quattro JUMBO a 1 braccio.

-Un JUMBO a 2 braccia.

-Cinque Locomotori EMAM.

-Un Locomotore VALENTE.

-Una macchina FORNELLATRICE.

-Due macchine trasporta persone ferrate.

-Tre macchine gommate a batteria.

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Nel 2003 si chiudeva la liquidazione dell'EMSA ed il pacchetto azionario veniva trasferito alla Regione Autonoma della Sardegna.

Dal 28 luglio 2006 la Società Nuova Mineraria Silius fu posta in liquidazione, ma dal 2007 iniziò l'occupazione dei pozzi minerari per i 121 dipendenti della Fluorite di Silius Spa (Società sorta dalle ceneri della Nuova Mineraria Silius) che chiedevano il rinnovo del contratto di lavoro e un'assunzione a tempo determinato. Ora nel 2020, molti operai sono passati all'IGEA, e per quel che riguarda la miniera si parla della possibilità di riprendere la produzione.

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La Miniera

La miniera coltivava, esclusivamente in sotterraneo un giacimento filoniano sub verticale, per raggiungere il quale venivano utilizzati quattro pozzi di estrazione che procedendo da NE a SO sono: Pozzo G.T.M. (per il transito del personale), Pozzo Centrale (di estrazione), Pozzo Skaba (in ricordo dell'Ing. Henry Skaba deceduto in miniera nel marzo del 2001)(per il transito del personale) e Pozzo S'Acqua Frida (per l'approvvigionamento mezzi).

Gli stessi Pozzi assieme al fornello di Perucci venivano utilizzati per la ventilazione dei cantieri sotterranei. Il trasporto interno del minerale avveniva al Livello 200, attrezzato con due locomotori che trainavano 6-8 vagoni da 9 mc, fino allo scarico che avveniva al Pozzo Centrale, dove era installato un impianto di frantumazione primario.

Da qui il frantumato passava a due skip (da 5 tonn.) del pozzo di estrazione. Il materiale proveniente dai livelli inferiori (Livello 159, Livello 100 ecc.) veniva convogliato al Livello 200 per essere frantumato, mediante nastro trasportatore.

Gli impianti di trattamento prevedevano:

Una prima fase di prearricchimento idrogravimetrico mediante SINK-FLOAT posto a bocca di pozzo.

Una seconda fase di arricchimento mediante FLOTTAZIONE in Laveria. Tale impianto era posto ad Assemini (Ca) a circa 60 km dalla miniera.

Dalla laveria di Assemini veniva prodotta Fluorite grado acido (CaF2 > 97% e altro) e Galena al 67%-70% in piombo.

Esplorazioni citate da Quintino Sella.

Ortu.

S'Acqua Frida.


Bibliografia

MEZZOLANI SANDRO e SIMONCINI ANDREA "Sardegna da Salvare. Storia, Paesaggi, Architetture delle Miniere" - VOL XIII. Nuoro, Ed.Archivio Fotografico Sardo, 2007.

VALERA ROBERTO "Il settore della Fluorite nel quadro dell'industria estrattivanazionale con particolare riferimento a quella sarda" - Facoltà Ingegneria, Università di Cagliari, 1973.

VALERA ROBERTO "La Fluorite in Sardegna. Ricorrenze e criteri di ricerca" - Facoltà Ingegneria, Università di Cagliari, 1976.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" 1871.

Carta Geologica 1:25.000, Foglio 226 Mandas, 1959.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997

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