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(Miniere di Sulcis)
Miniera di Villamassargia

Miniera di
Sulcis

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  9. Arburese (Arbus)
  10. Iglesias-Gonnesa
  11. Iglesias-Marganai (Domusnovas)
  12. Monte Arci (Pau)
  13. Sulcis (alto e basso)
  14. Salto di Gessa (Buggerru)
  15. Barbagia - Alto Sarcidano
  16. Gerrei - Parteolla
  17. Monte Albo (Lula)
  18. Silius
  19. Ogliastra
  20. Orani - Nuorese
  21. Sassarese
  22. La Maddalena - Gallura

Il territorio di Villamassargia conserva testimonianze di antiche coltivazioni minerarie poco conosciute, oltre a quelle invece assai note di Orbai (vedi scheda Miniera di Orbai).

Prima il Baldracco e successivamente Quintino Sella nel 1871 descrissero tutta una serie di permessi di ricerca ed esplorazioni nel territorio, di cui segue un elenco: Concas Sinni (galena argentifera), Corongiu Acca (galena argentifera), Monti Olastu (galena argentifera e calamina), Orbai-Su strintu e sa Perda (galena argentifera e calamina), Sa Fruconixedda (galena argentifera e calamina), Sa Sedda sa Galanza (galena argentifera e calamina), Sedda Andria Cannas (galena argentifera), Su Marraxiu (galena argentifera e blenda), Trunconixeddu (galena argentifera), oltre a Rosas e Barisonis che il Sella colloca nel territorio di Villamassargia. Gran parte di questi antichi permessi di ricerca vennero riattivati per la ricerca della barite in tempi recenti.

Dai documenti consultati è citato spesso il permesso di ricerca Monte Ollastu, toponimo presente nel territorio di Villamassargia sia ad Ovest del paese (Monte Ollastus) che a Sud-Est dello stesso; infatti esattamente a Nord rispetto ad Orbai è presente la Punta Is Ollastu).

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Quel che resta dei piccoli permessi di ricerca ora risulta poco visibile, in quanto occultato dalla vegetazione e dal tempo. Per raggiungere i siti minerari di Monte Modditzi, Furconaxedda e Corongiu Acca è consigliabile prendere la strada che costeggia il campo sportivo del paese, in direzione Sud-Est. Le strade sono sterrate con alcuni tratti un pò più sconnessi a causa delle piogge.

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Per raggiungere la antiche miniere di Conca de Sinui e di Andria Cannas è necessario prendere la strada che conduce al parco di S'Ortu Mannu dove è possibile ammirare gli ulivi secolari fra cui, forse il più bello chiamato Sa Reina (La Regina); da qui si deve proseguire verso Sud per una strada sterrata, che in lunghi tratti in salita si presenta alquanto sconnessa.

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Posta a Sud rispetto al castello di Gioiosa Guardia, era presente la miniera di Monte Modditzi, attiva fino agli anni '30. A questa miniera è legata la tragica morte del minatore Luigi Meloni ricordato da una targa commemorativa.

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La Storia

E' del 1870 la richiesta da parte di diversi permissionari (Sigg. Pani, Ferreli, Angius, Pinna e Giotti) di unificari permessi di ricerca per piombo e zinco di Monte Ollastu-Cambrangili con quello limitrofo di Corti de duas Gennas. Due anni dopo i Sigg. Boffo e Muntoni chiedono la proroga del permesso di Monte Ollastu.

Nel 1884 il Sig. Emanuele Pinna Ganau chiede che gli venga concesso il permesso di ricerca (di un anno) per minerali di piombo, zinco, rame e manganese nella località di Monte Ollastu. Dal 1886 nel permesso si susseguono diversi permissionari: Nicola Vinetti, Luigi Denotti, Vincenzo Muntoni Carta, Giuseppe Manca.

L'11 luglio del 1898 è l'Ing. Carlo Hubar a chiedere il permesso di ricerca per minerali di piobo e zinco per conto della Società Metallurgica di Boom.

Nel 1904 è l'Ing. Carlo Magnini a chiedere il permesso di ricerca per minerali di piombo argentifero, antimonio e ferro in località Monte Ollastu; vengono realizzati 2 scavi, diversi pozzetti di ricerca e qualche saggio.

Nel 1911 Carlo Magnini viene invitato a chiudere gli scavi ed i pozzi in maniera efficace in modo da non arrecare danno al bestiame al pascolo.

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A Conca de Sinui, nel 1911 furono praticati 2 pozzetti che incontrarono un ammasso ematitico-limonitico all'interno del calcare. Negli anni a seguire vennero realizzati pochi metri di galleria che portarono a scarsi risultati.

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In tempi molto più recenti in tale area vennero effettuate delle ricerche per barite; nell'area non sono presenti fabbricati o strutture e gli scavi sono stati rimodellati ed in parte chiusi.

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La miniera di Furconixedda (si trovano anche i toponimi di Fruconixedda e Furconaxedda) era invece di proprietà della ditta Cappa che ricercava minerali di piombo e zinco agli inizi del '900. Di tale miniera ubicata non lontano da Monte Scorra di Villamassargia, ora resta un piccolo edificio riutilizzato a fini agropastorali, qualche discarica e poche gallerie.

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Un altro piccolo rudere, costruito in pietra è presente presso Monte Scorra, dove sono presenti alcuni lavori minerari.

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I Minerali di Villamassargia

Azzurrite, Barite, Ematite, Emimorfite, Fluorite, Galena, Linarite, Sfalerite, Rame, Wulfenite, Malachite, Mimetite, Pirite.


Bibliografia

Documenti vari miniere di Villamassargia: Monte Ollastu 1870-1917.

FADDA ANTONIO FRANCO "Sardegna, guida ai tesori nascosti" - Ed. COEDISAR, Cagliari, 1994.

SELLA QUINTINO "Relazione sulle condizioni dell'industria mineraria in Sardegna" - 1871.

VACCA ODONE ENRICO "Itinerario generale dell'Isola di Sardegna" - GIA Editrice, 1881.

BALDRACCO CANDIDO "Cenni sulla costituzione metallifera della Sardegna" – Torino, 1854.

Carta Geologica 1:25.000 Iglesias, Foglio n. 233, 1938.

Carta Geologica della Sardegna 1:200.000, 1997.

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